mercoledì 27 maggio 2015

SOUND DESTRUCTION UNIT

The Sound Destruction Unit è un sistema composto da svariati circuiti audio autocostruiti (generatore di pattern, oscillatori, cracklebox, filtri, body contacts), assemblati in una valigetta amplificata e interconnessi da prese unipolari come i synth modulari analogici. Ogni controllo principale è esposto tramite un'interfaccia per essere pilotato tramite segnali TTL esterni e potenziometri digitali gestiti via MIDI grazie ad un'interfaccia sempre autocostruita.

La realizzazione ha richiesto circa un anno, anche se nel corso degli anni successivi ha subito revisioni e diverse aggiunte tra le quali una linea controllata da Vactrol e un gate.

Sebbene io abbia cercato nei limiti del possibile di rendere affidabili i circuiti, evitando feedback o instabilità indesiderate, ho preferito mantenere nella realizzazione un'attitudine a sperimentare, come nel circuit bending. Data la natura e l'eterogeneità dei circuiti, molte configurazioni portano a risultati particolari, spesso non predicibili a causa di loop e saturazioni interne.

 
E' un dispositivo molto personale, che non potrò mai replicare, difficile da domare per un utilizzo in studio, ma perfetto per una performance live.


Registrando delle improvvisazioni live eseguite esclusivamente con questo strumento, alle quali ho aggiunto solo un riverbero esterno, ho realizzato un EP gratuito completamente sperimentale distributo da ManyFeetUnder HomeMadeLabel che potete ascoltare e scaricare cliccando l'immagine qui sotto.

 

sabato 23 maggio 2015

INSTALLAZIONE DRUMMOND GATE 2015

Questa installazione si basa su un software da me realizzato che permette di acquisire immagini in tempo reale tramite una webcam e, dopo averle elaborate in modo da enfatizzare le parti in movimento, le trasforma in uno spettro audio tramite una scansione verticale, secondo un processo che imita il funzionamento di un sintetizzatore ANS.

Sedendosi davanti a Live ANS è possibile vedere su uno schermo la propria immagine processata e scansionata, mentre si può ascoltare il risultato della generazione dello spettro audio tramite delle cuffie. E' possibile interagire in tempo reale con il processo muovendo la testa o le mani davanti alla webcam.

Questo progetto non vuole essere un altro simulatore di sintetizzatore ANS; si caratterizza e differisce dal funzionamento della macchina originale per i seguenti aspetti, che aprono la strada anche a nuove sperimentazioni:

  • la scansione avviene verticalmente secondo un loop infinito.
  • l'immagine scansionata non è statica ma, trattandosi di un video, è in continua evoluzione.
  • la lettura di una riga dell'immagine durante la scansione avviene in un contesto digitale, cioè invece di rilevare tramite un sensore analogico la presenza di un fascio luminoso in una data area, vengono letti direttamente i valori RGB dei pixel. Questo permette di lavorare non solo con la luminosità ma anche con i colori, o processare le immagini ed estrarre ad esempio da esse le sole parti in movimento.
  • il suono non viene prodotto a partire dalle frequenze con le quali i fasci di luce sono modulati e che sono generate a monte dalla luce stessa, ma è sintetizzato da una libreria virtual-analog da centinaia di oscillatori le cui frequenze dipendono dai valori RGB dei vari pixel. Anche in questo caso l'approccio programmatico permette anche di sperimentare diverse forme d'onda per le singole componenti frequenziali, oltre che potenzialmente poter implementare modulazioni più sofisticate o filtri ed effetti audio.


lunedì 18 maggio 2015

SINTETIZZATORE ANS

Il sintetizzatore ANS è una macchina sperimentale sviluppata dall'ingegnere russo Evgeny Murzin tra il 1937 e il 1957; il suo nome è composto dalle iniziali del compositore russo Alexander Nikolayevich Scriabin a cui essa è dedicata.
La macchina si basa su una tecnica cinematrografica che rende possibile visualizzare (e quindi stampare su un supporto) uno spettro audio. Con questa tecnica sono state stampate 144 tracce su 5 dischi di vetro in modo che potessero generare un totale di 720 fasci di luce modulata a frequenze diverse, distanziate 16,67 cents tra di loro, e in grado di coprire un'estensione di 10 ottave.

By Charles Hutchins (Flickr: ANS Synthesiser) [CC BY 2.0],via Wikimedia Commons

I fasci di luce vengono fatti passare attraverso una lastra di vetro che può essere resa opaca tramite una speciale plastilina sulla quale si può scrivere o disegnare. Un braccio mobile su cui sono montati dei sensori ottici, scansiona la lastra e permette che i fasci di luce non attenuati dalla lastra vengano rilevati dai sensori, per essere poi sommati elettronicamente e amplificati.

Se si fa in modo che la lastra lasci passare contemporaneamente tutti i 720 fasci di luce, lo strumento riproduce l'intero spettro sonoro, quindi è un sistema totalmente polifonico.

Le sonorità del sintetizzatore ANS sono state utilizzate da diversi compositori russi nella seconda metà del secolo scorso, ma il contributo più significativo lo ha dato Edward Artemiev che ha scritto con questa macchina diverse colonne sonore per il regista russo Andrei Tarkovsky, in particolare gli effetti e le texture ambient di Solaris.

Più recentemente invece, sessioni con il sintetizzatore ANS sono state realizzate dai Coil e da Alva Noto.

Esistono diversi emulatori di questo strumento o del suo principio di funzionamento, ma il più realistico in termini di sintesi audio e interpolazione delle immagini è sicuramente Virtual ANS di Alexander Zolotov. Ecco di seguito una piccola prova da me realizzata con questo software:

 


domenica 17 maggio 2015

INSTALLAZIONE PATH FESTIVAL 2014


Per l'edizione 2014 del Path Festival ho preparato un'installazione interattiva costituita da un manichino che indossa la mia maschera optoelettronica basata su Atari Punk Console (di cui ho già parlato qui), alla quale ho abbinato un sequencer LED autogenerativo realizzato con Arduino.


Il sequencer luminoso, posto davanti alla maschera da un braccio del manichino, produce all'infinito pattern luminosi i cui colori, struttura e velocità variano nel tempo secondo un algoritmo stocastico.

L'installazione è interattiva in quanto è possibile interfetire direttamente con la generazione sonora stimolando i sensori ottici con una fonte di luce esterna manovrata dal visitatore come ad esempio una lampada portatile, dei LED stroboscopici o lo schermo retroilluminato di uno smartphone.



sabato 16 maggio 2015

HARDISCOFONO

Avendo a disposizione alcuni hard disk guasti, ho voluto sfruttare il fatto che se si pilota con un segnale audio amplificato il solenoide del braccio delle testine, le vibrazioni di quest'ultimo tramite i dischi metallici, rendono udibile il segnale audio.

E' un effetto elettromeccanico molto grezzo se confrontato con il funzionamento di un vero altoparlante, però è comunque apprezzabile se si vogliono generare texture sonore con un timbro molto metallico.

Non volevo però sfruttare questo effetto solo per produrre suoni; ci sono già tanti esempi in rete di hard disk e floppy drive che pilotati da segnali PWM riescono a riprodurre anche file MIDI.

Volevo realizzare qualcosa che fosse il più possibile simile ad uno strumento, che ne simulasse soprattutto la fisicità.



Così è nato l'hardiscofono (o ardiscofono): un insieme di 12 harddisk montati su una griglia che si può reggere tramite una maniglia o appoggiare a terra, con una tastiera di dodici tasti (un'ottava).



Premendo uno dei tasti si fa riprodurre a uno dei dischi un segnale generato da un oscillatore. Ogni tasto è associato ad un singolo disco e genera una specifica frequenza che può essere accordata in modo indipendente con un trimmer abbinato ad ogni tasto.


Questo strumento è ancora un work in progress, anche se l'ho già utilizzato ad esempio nella parte finale di Hardiscophone, che potete ascoltare qua sotto.

 
 

venerdì 15 maggio 2015

CONCERTO VIRTUALE SULLA LUNA

Questo viaggio virtuale sulla Luna è nato quando ho scoperto "Luna" di Pavel Klushantsev. Si tratta di un film/documentario russo del 1965 in bilico tra propaganda e fantascienza. E' un film poco conosciuto perché non ha mai avuto una distribuzione ufficile essendo stato abbandonato subito dopo lo sbarco americano sulla Luna. 

Mi ha affascinato molto l'immaginario utopico e futurista che caratterizza questa produzione, così ho deciso di montarne alcuni frammenti e usare come commento sonoro una selezione dei miei brani. 

Spero vi piaccia l'abbinamento tra la mia musica e queste immagini.

Fate buon viaggio.